Avvocati e Liberalizzazione – Cosa cambia con il Decreto Bersani – Question Time


Molfetta 17 aprile 2007 ore 16,00 – Fabbrica San Domenico


Post Eventum di Rosa Anna Campanile


Con il Patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani, si è tenuto a Mlolfetta il 17 aprile scorso, un incontro di grande interesse organizzato dall’Associazione Avvocati di Molfetta avente ad oggetto la problematica della professione forense alla luce degli interventi legislativi di c.d. “liberalizzazione, sopratutto a seguito delle recenti riforme introdotte dal decreto “Bersani”.


Ha preso per primo la parola il neo Presidente dell’Associazione Avvocati di Molfetta, Avv. Giuilio Guarino che ha portato i saluti ai partecipanti ed ha introdotto i temi di discussione lasciando la parola al moderatore, avv. Bruno Pietro Logoluso, Presidente del COnsiglio dell’Ordine degli avvocati di Trani.


Con una efficacia premessa il Presidente del Consiglio dell’Ordine, Avv. Bruno Pietro Logoluso, ha sottolineato e ribadito alla numerosa platea i rischi seri di una riforma disorganica delle professione forense, orientata da una logica meramente mercanilistica, che, alla luce dei recenti interventi legislativi, sacrifica, in nome di pseudo valori di liberalizzazione, quel complesso di principi che caratterizza la libera professione dell’avvocato riconosciuta nel suo valore sociale anche nella nostra Carta Costituzionale.


Un contributo interessante è stato apportato dal Prof. Avv. Antonio Uricchio, docente di Diritto Tributario presso l’Univsersità degli Studi di Bari. Egli si è soffermato specificatamente sull’aspetto inerente l’appesantimento degli obblighi fiscali relativi all’esercizio della professione e sul regime delle restrizioni e complicazioni anche processuali ad essa riferibili.


Infatti, è emersa una discrasia tra la disciplina riferita ai professionisti e quella destinata ad altri operatori del mercato fonte di una evidente disparità di trattamento anche sul piano fiscale.


Con particolare riferimento alla professione forense il Prof. Uricchio ha evidenziato che le recenti innovazioni legislative hanno introdotto maggiori obblighi ed incombenze sul piano fiscale ed hanno inciso sui criteri di determinazione dei compensi ponendo non pochi problemi in sede di procedimento di accertamento del reddito dei professionisti.


La trasformazione della professione forense in una realtà imprenditoriale fa della figura dell’avvocato una categoria “a rischio” poichè il legislatore non ha tenuto conto delle esigenze e delle peculiarità della professione assimilandola ad una attività di impresa con il pericolo di mutuare integralmente e, paradossalmente, quella parte di norme impositive di tassazione prevista per i redditi di impresa.


Ha fatto seguito l’intervento del Dott.Antonio Lattanzio,che ha ribadito con forza l’impossibilità di assimilare la categoria dell’Avvocato alla realtà imprenditoriale, evidenziando le problematiche connesse con la possibilità di essere assoggettati ad un regime di pubblicità selvaggia per effetto dell’abolizione dei minimi tariffari. Ciò potrebbe comportare una forma di concorrenza sleale che contrasta con i principi anche di deontologia professionale.


Infine è stato precisato che dinanzi all’inasprimento ed alla introduzione di nuovi strumenti di accertamento del reddito del professionista, una efficace forma di tutela potrebbe essere determinata dall’ausilio di circolari interpretative che mirino a rendere effettivo il principio del contraddittorio previsto dalla legge n. 212/2000, fonte di trasparenza e legalità, nonchè dall’intervento del ” Garante del Contribuente”.


Sono seguiti numerosi interrogativi posti ai relatori che hanno egregiamente fornito chiarimenti e modalità operative per non incorrere in irregolarità formali.


Dott.ssa Rosa Anna Campanile